LA STORIA

La Casa studentesca Santa Fosca nasce nel 1981, quando l’allora Patriarca di Venezia Marco Cè chiede alle Suore della Riparazione di poter utilizzare alcuni spazi dell’Istituto Canal-Marovich per l’accoglienza di studenti universitari e affida a don Fausto Bonini il progetto.
Sin dall’inizio don Fausto, affiancato da Carla Menegazzi, propone alle prime studentesse ospitate di costruire una comunità cristiana di persone che, oltre a condividere la medesima esperienza di vita studentesca, intendono anche approfondire la loro esperienza di fede, testimoniandola nella vita quotidiana e nel servizio reciproco.

L’idea di fondo non è cambiata da allora. E’ cambiato però il modo di realizzarla nel concreto, in relazione anche alle trasformazioni degli spazi e alla graduale crescita del numero di studenti (dalle 20 studentesse del 1981 ai circa 110 posti misti di oggi).

Il momento più importante per l’organizzazione della Casa è l’assemblea di inizio anno (chiamata Programmazione), in cui tutta la comunità si riunisce per ritrovarsi dopo l’estate, ridefinire le regole della convivenza, verificare e progettare gli appuntamenti e le iniziative dell’anno che inizia. E’ durante queste assemblee che vengono definite nel corso degli anni anche le svolte più importanti nella storia della Casa.
Via via si approfondisce soprattutto l’idea della collaborazione dei ragazzi alla gestione della casa. Anche oggi a Santa Fosca ciascuno si assume un compito che rappresenta il suo impegno operativo: ognuno dà qualcosa in termini di tempo e di servizio, e riceve dagli altri i servizi necessari alla vita in comune. Ciascuno dà “uno” e riceve in cambio “cento”.

Trent’anni sono tanti, ma provando a riassumere per tappe:

1981: comincia l’esperienza di Santa Fosca

1985: nasce l’associazione Centro di Pastorale Universitaria, che da allora gestisce la Casa e collabora con la Pastorale Universitaria diocesana

1988: nasce e si concretizza per la prima volta l’idea dell’ostello: durante i mesi estivi la Casa si trasforma in un ostello per la gioventù. Gli obiettivi sono tre: allargare la possibilità di accoglienza a giovani di tutto il mondo; fare un’esperienza di lavoro e di amicizia più; sostenere concretamente la Casa, che diviene così completamente autonoma dal punto di vista economico

1996: l’assistente viene affiancato per la prima volta da un responsabile retribuito che si occupa degli aspetti educativi e gestionali della Casa

1999: importanti lavori di ristrutturazione per la messa a norma degli impianti e per l’adeguamento degli spazi alle reali esigenze della comunità. Non si chiude la Casa ma si sceglie di convivere con il disagio dei lavori, mantenendo per quanto possibile l’organizzazione ed i ritmi della comunità. Pur con grossi disagi, viene così garantita la continuità dell’esperienza e si rinsaldano ancora di più i legami di amicizia e di collaborazione

2000: viene inaugurato il piccolo ostello permanente

2002: don Fausto viene nominato parroco del duomo di Mestre e lascia la guida della Casa. Qualche mese dopo viene nominato assistente spirituale di Santa Fosca don Gabriel Richi Alberti, primo degli assistenti di nomina patriarcale che si avvicenderanno negli anni successivi. Marco Agostini invece è il nuovo presidente del CPU

2004: viene approvata la Regola di Santa Fosca

2008: il CPU apre la Casa Studentesca del Redentore, sull’isola della Giudecca

2010: per la prima volta alla presidenza del CPU un ex-santafoschino, l’architetto Marco Zordan

2014: la Casa Studentesca San Michele, fondata a Mestre da don Fausto, entra a far parte dell’associazione CPU.

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